11 - Il Barchetto
L’ospedale san Benedetto si estende fino allo spazio che era stato del Barchetto Ducale, un giardino esotico e scenografico voluto dai Della Rovere e affidato all’ingegno di Gerolamo Genga, ora notevolmente ridotto rispetto al suo stato originario.
Nel Barchetto, concesso nel 1834 ma annesso ufficialmente all’ospedale solo nel 1850, c’era la casa ruinante, una costruzione meravigliosa che ricordava ai duchi e ai loro ospiti la caducità della gloria e della fortuna. In essa trovarono ospitalità Bernardo e Torquato Tasso. La casina viene abbattuta nel 1860 perché ritenuta inutile e pericolosa e rimane solo la lapide posta sull’ingresso al parco di via Belvedere.
Giuseppe Cappellini, rispettoso e sensibile al valore delle antiche vestigia, nel suo progetto indica che il casino del Tasso, progettato dall'architetto ducale Girolamo Genga,''rimanga''. Ma la Deputazione Provinciale decise il suo abbattimento, in quanto la falegnameria che ospitava, al di sotto delle volte affrescate 'a verzura', era ormai del tutto inutile.
Scompare così questa importante testimonianza architettonica e letteraria. Grazie però all'esperienza del ''Diario del San Benedetto'', fondato da Cesare Lombroso, tra queste mura e all'ombra della folta vegetazione dei giardini, la vocazione letteraria impressa da Tasso riprese corpo.
Oggi, nel Museo alle stufe allestito a Trebbiantico la memoria storica e clinica si intreccia a quella letteraria, in un percorso pieno di fascino nel parco della struttura Galantara che lo ospita.